Salernitana, prestazione imbarazzante a Bergamo

Michele Masturzo

La partita della Salernitana a Bergamo dura 10 minuti. Il tempo di passare in svantaggio, al quinto, con Coulibaly e Nicolussi Caviglia che non riescono a fermare Boga, sulla cui conclusione risulta decisiva la sfortunata deviazione di Pirola, e subito dopo di pareggiare i conti con il settimo centro stagionale di Dia, ottimamente imbeccato da Piatek direttamente su rilancio di Ochoa. Il terzetto difensivo, composto da tre giocatori lenti e schierati troppo alti, non protetti dalla tenera cerniera centrale, viene superato con eccessiva disinvoltura dalle imbucate dei calciatori di Gasperini e per la Salernitana è notte fonda. Un rigore dubbio per fallo di Fazio su Hojlund, assegnato dalla Sala Var senza che il signor Aureliano vada di persona al monitor a valutare la situazione, viene trasformato da Lookman, con Ochoa che tocca la sfera senza riuscire a respingerla. I nerazzurri sfruttano ottimamente un calcio d’angolo, Scalvini anticipa Coulibaly e fa 3-1. Poi ancora Hojlund, in area, fa impazzire i difensori granata, Fazio lo stende ed è di nuovo penalty: Gasperini stavolta ordina a Koopmeiners di calciare, Ochoa tocca col guantone, la sfera gli sbatte sul ginocchio e torna tra i piedi del numero 7 neroazzurro che non ha difficoltà a ribadirla in rete. Il quinto gol è firmato personalmente dal 19enne danese che va via in velocità e angola la conclusione impedendo al portiere messicano di intervenire. 5-1 all’intervallo e Salernitana scomparsa dal campo nonostante i continui cambi di posizione di Vilhena e Dia attuati da Nicola. Nella ripresa, con Gyomber al posto del disastroso Lovato, la musica non cambia. Lookman al limite dell’area ha tutto il tempo per sistemarsi il pallone, prendere la mira a freddare Ochoa per la sesta volta. Nicolussi Caviglia, su assist di Dia, firma il suo primo gol in Serie A ed accorcia le distanze. Ma gli ex Ederson, con una perla a giro dal limite, e poi Zortea, oggetto del desiderio di Nicola, bravo a scambiare con Zapata e a bruciare sul tempo Bradaric, chiudono definitivamente i conti per un 8-2 mortificante, che non ammette repliche né giustificazioni.

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