Squadra che vince, non si cambia. Il vecchio adagio è ancora attuale e mister Colantuono pare andare proprio in questa direzione. Con un’infermeria che fatica a restituire elementi che, in futuro, potrebbero invece far cambiare le gerarchie, il tecnico romano pare intenzionato ad andare avanti sulla strada della continuità.
Contro la Carrarese il team dell’ippocampo ha ritrovato la vittoria che mancava dalla trasferta di Palermo (in casa addirittura dalla fine di agosto), ha ritrovato i gol degli attaccanti ed ha fornito ottimi segnali dal punto di vista della tenuta complessiva.
L’unico neo della prova offerta contro i toscani è rappresentato dalla sbavatura di Ferrari, costata il rigore che avrebbe potuto riaprire una partita che i granata erano stati bravi ad indirizzare in loro favore con l’uno-due targato Wlodarczyk-Soriano.
In particolare, la decisione di Colantuono di avanzare di qualche metro il raggio d’azione di Soriano, liberandolo da mansioni prettamente difensive e dandogli la possibilità di sfruttare il suo tempismo negli inserimenti, ha pagato. Inoltre, giocando con continuità, lui, come Wlodarczyk, Reine-Adelaide e Ghiglione stanno iniziando a dimostrare di poter essere più che utili alla causa.
Di conseguenza, la Salernitana al Braglia dovrebbe ripresentarsi con il 3-4-2-1 che in fase di non possesso diventa 5-3-1-1, un po’ lo stesso lavoro che farà il Modena. Le due squadre giocheranno a specchio e, di conseguenza, saranno importanti i duelli individuali e la voglia di aggiudicarseli. Nel corso della gara, poi, sarà molto importante anche l’apporto (e l’atteggiamento) dei giocatori che entreranno in campo dalla panchina.