In diecimila per la presentazione del campione francese

Salerno pazza per Ribéry

Ora va tutelato il patrimonio di entusiasmo generato dall'arrivo di FR7
Antonio Esposito

Je suis Ribery, siamo tutti Ribery. Il fuoriclasse ha già fatto gol prima ancora di scendere in campo. Un gol mediatico di proporzioni notevoli. Ha sfondato la rete, come spesso ha fatto in carriera guadagnando le prime pagine di siti web e social. La rete è andata in tilt con il nome Ribery trend topic nei principali motori di ricerca. Una grande operazione di marketin, prima ancora che tecnica. Una operazione che ci rende orgogliosi, un ingaggio che riabilita la Salernitana entrata in punta di piedi nell'olimpo del calcio anche per via del nodo multiproprietà e del caos estivo.

L'operazione Ribery rilancia la Salernitana vista fino a ieri come la parente povera della ex casa madre Lazio. Oggi invece Salerno e la Salernitana vivono di luce propria senza dover dire grazie a nessuno se non all'attuale gestione societaria che ha ben compreso lo spirito e le ambizioni di una piazza che vive di pane e pallone. Va dato merito a Fabiani ed a Marchetti di aver condotto una brillante operazione. E' giusto ed onesto sottolinearlo così come abbiamo sottolineato in passato errori e demeriti. Ora però la bravura sarà coltivare e alimentare il patrimonio di entusiasmo che deriva dall'operazione Ribery. La squadra non è completa nonostante l'arrivo del fuoriclasse francese che non può vincerle da sole le partite.

Ribery, Simy, Bonazzoli, Gagliolo la Salernitana si affida a loro, alla loro esperienza per affrontare in modo dignitoso un campionato di serie A che ha già dimostrato dopo i primi 180 minuti difficoltà ed insidie. La sola presenza di Ribery mette gli avversari della Salernitana in una condizione diversa: non arriva la vittima sacrificale degli illustri sconosciuti ma la squadra del campione francese che ha scelto Salerno, nonostante le quasi 39 primavere per chiudere in bellezza una carriera fatta di coppe e trofei. Una scelta, quella di Ribery che ricorda molto quella fatta da Agostino Di Bartolomei che scelse Salerno per l'ultimo atto della sua carriera.

Quella Salernitana, tra mille difficoltà raggiunse la B dopo una attesa durata oltre un ventennio. Ora tocca a Ribery scrivere la storia per Salerno e la Salernitana strappando una salvezza in massima serie che avrebbe del miracoloso in attesa del definitivo passaggio di proprietà che potrebbe proiettare Salerno e la Salernitana in una dimensione degna delle ambizioni, delle tradizioni e della storia di una città che vive e tramanda di padre in figlio l'amore per i colori granata

Leggi anche

Adblock Detected

Please support us by disabling your AdBlocker extension from your browsers for our website.