Tetti di spesa: la Regione non può fare miracoli

Ivano Montano

Saggezza popolare sottolinea quanto sia importante avere un tetto sulla testa, ma gli antichi mica lo sapevano che certi tetti – come quelli di spesa in tema di sanità – possono trasformarsi in Spada di Damocle sulla testa della collettività che avrebbe bisogno di certezze, quando si tratta di salute? Tetti ballerini da tempo, da decenni, che resistono ben poco alle intemperie, una decina di giorni, massimo quindici, poi crollano e va a finire che per prenotare accertamenti medici bisogna necessariamente rivolgersi alle strutture private e dunque mettere mano al portafogli. Nel giorno in cui giunge notizia che il Tar della Campania ha accolto il ricorso presentato a un laboratorio di patologia clinica di Angri bocciando la modalità di calcolo dei tetti di spesa mensili attribuiti dalla Regione Campania, con annessi e connessi attacchi frontali da parte del centro-destra che ha puntato i missili della critica su Palazzo S.Lucia, è bene ricordare che la stabilizzazione della sanità campana non è certo un capitolo che rientra nell’ordinario, tipo lavori di manutenzione, ma un’operazione straordinaria – soprattutto oggi, in questo post- pandemia – che necessita del sostegno dello Stato, dunque del Governo Centrale, che in un mondo normale sarebbe obbligato a distribuire le risorse del Fondo Sanitario Nazionale in modo equo, possibilmente non elargendo banconote al nord e monetine al Sud.

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