Verde pubblico: non sia terreno di scontro politico

Ivano Montano

Non stiamo dalla parte di quelli del “piove, Governo ladro”, così come non stiamo dalla parte di quelli che vogliono convincersi e convincerci del fatto che il problema della manutenzione del verde pubblico in città si possa risolvere in due modi: o con la bacchetta magica, o con le dimissioni immediate dell’Assessore Natella. Quest’ultimo fa quel che può, coi mezzi e gli uomini che gli vengono messi a disposizione, lo fa di corsa, rincorrendo i problemi che intanto si moltiplicano e, soprattutto, non ha di certo bisogno di una nostra arringa difensiva. Le criticità esistono e si vedono, del resto le riportiamo quotidianamente nella nostra rubrica “protagonisti di civiltà”, il degrado delle aiuole, delle alberature e l’incuria dei parchi sono purtroppo temi trattati ogni giorno, ma sul banco degli accusati non può e non deve finirci un “uomo solo” che non è manco al comando, visto che stiamo parlando di un Assessore, mica di un Imperatore? La proposta di Barbara Figliolia, Presidente della Commissione Politiche Sociali, con formale richiesta di nominare un responsabile comunale che quotidianamente si faccia carico di seguire i lavori per il ripristino del verde pubblico suona un po’ come una richiesta di commissariamento. Formulata con parole più dolci, certo, ma il suono è quello. Non sarebbe meglio per tutti dare una mano a chi è costretto ad inseguire il problema, visto che le piante e le erbacce – con le piogge degli ultimi tempi – son cresciute e continuano a crescere a vista d’occhio? Non si faccia – come dice De Luca – “politica politicante” anche sul verde. Ci perderebbero tutti.

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