Arpac promuove l’aria di Angri dopo incendio scatolificio

Francesca Salemme

Ad Angri sembrano tornare nella normalità i valori dell’aria, dopo il grosso incendio che – nella notte tra l’11 e il 12 aprile – ha interessato l’ex Azienda Vaccaro, in via dei Goti.
Le fiamme, in men che non si dica, avevano avviluppato e devastato il deposito destinato alla logistica lungo la strada provinciale.
I dati, emessi dal Laboratorio regionale Amianto, del terzo ciclo di campionamento Arpac, effettuato il 13 aprile, e dai quali si evince la presenza di 1 fibra aerodispersa regolamentata nel campione prelevato nei pressi del luogo dell’incendio, sono stati resi pubblici dal sindaco Cosimo Ferraioli, anche sulla sua pagina Fb
“Si conferma – spiega il primo cittadino – la situazione già evidenziata nel corso dei precedenti cicli di campionamento, con valore di concentrazione inferiore sia a quello dettato dal decreto ministeriale 6 settembre 1994 (20 fibre per litro) sia a quello indicato da Inail (1 fibra per litro) come soglia di accettabilità del rischio, valore dettato dall’Organizzazione mondiale della sanità che indica che l’esposizione a 1 fibra per litro di amianto per tutta la vita determina un eccesso di malattie compresa tra 1 caso su 100.000 e uno su un milione di esposti. Si rappresenta anche che la metodica individua e quantifica tutto il materiale fibroso, non solo quello costituito da amianto. In tutto il periodo dall’11 al 14 aprile, nell’intera zona costiero-collinare campana le medie giornaliere di PM10 si sono tenute al di sotto del limite di legge di 50 microgrammi al metro cubo. È pertanto ravvisabile il contributo dell’incendio sulle concentrazioni di polveri sottili nelle immediate vicinanze del luogo dell’evento, dove l’11-12 aprile si è riscontrato un valore di concentrazione più che doppio rispetto al limite di legge, mentre nei giorni successivi e a distanza maggiore tale effetto non è riscontrabile e i valori riscontrati ad Angri sono in linea con quanto misurato dalla rete fissa.”
Tirano, dunque, non un sospiro, ma un respiro di sollievo, i residenti della zona che, già nel pomeriggio di venerdì – dopo i controlli di stabilità degli edifici – avevano fatto ritorno presso le proprie abitazioni.

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