Il Governo si interroga sul Natale e sulle piste da sci

Che 2021 sarà?

Intanto, il Ministro Boccia si lancia in nefaste previsioni
Ivano Montano

La pandemia stravolge tutto, anche gli spot pubblicitari: "A Natale puoi… e non puoi". A deciderlo sarà il Governo, con il prossimo Dpcm, ma già qualcosa è trapelato finanche sul numero massimo di familiari a tavola, per il cenone. Speriamo non vengano fuori tavolini a due, con tanto di candela o peggio tavolini monoposto a rotelle, come a scuola. Prima di Natale, invece, magari già da oggi una cosa la puoi fare: puoi cambiare canale quando senti il Ministro Boccia che, con un tono da Lerch della Famiglia Addams, si aggiudica il premio porta-sfiga d'oro con una frase che sembra un epitaffio da pietra tombale: "Non perdiamo il senso di comunità, molti italiani non ci saranno più il prossimo Natale". Gli italiani sicuramente non lo perderanno, il senso di comunità, intanto lui ha perso, oltre a un'occasione per stare zitto, anche il senso di responsabilità, visto che un rappresentante istituzionale dovrebbe rasserenare la collettività, piuttosto che terrorizzarla. Ma, ormai, di questi tempi ci abbiamo fatto il callo alle uscite a vuoto, non solo dei politici, visto che quotidianamente ci si accapiglia tra esperti su un vaccino che, peraltro, ancora non c'è.

Il Governo è concentratissimo, in queste ore, sulle piste da sci. Già questo potrebbe bastare per far tornare un pizzico di buonumore. Si dirà: ma qui non è in discussione la voglia di sciare degli italiani, quanto i danni economici per gli operatori del settore e siamo d'accordo. Questi ultimi, però, potrebbero ad esempio essere risarciti almeno in percentuale per i mancati introiti, i soldi per i ristori ci sono e quelli sono certamente meglio delle chiacchiere. La scritta "Che Natale sarà?" campeggia e lampeggia sui volti più o meno noti dei troppi opinionisti nei troppi talk show, ma il punto non è certo quello. Nessuno di noi gradirebbe come strenna natalizia una terza ondata con annesso lockdown, per cui preferiamo interrogarci su: "che 2021 sarà?". Aspettando la cavalleria, cioè vaccini e cure efficaci, noi restiamo in maschera fino a Carnevale e anche oltre, continuando a rispettare le distanze di sicurezza, a disinfettarci le mani, sanificare ambienti ed evitare assembramenti. Perché in questo lungo ed estenuante limbo, la responsabilità comune resta il nostro unico scudo protettivo.

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