Il Tar della Campania ha sospeso l'ordinanza della Regione che posticipava a fine mese il rientro in aula

Contrordine: tutti a scuola in presenza

Il presidente della quinta sezione ha fissato la Camera di consiglio per l’8 febbraio
Francesca Salemme

Il Tar della Campania ha sospeso l'ordinanza con la quale la Regione ha deciso il rinvio a fine mese dell'apertura delle scuole in presenza a causa della pandemia.

Il tribunale amministrativo ha così accettato il ricorso presentato dall'Avvocatura Distrettuale dello Stato (sede di Napoli) per conto della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dei Ministeri dell'Istruzione e della Salute, e quello depositato dagli avvocati napoletani Giacomo Profeta e Luca Rubinacci.

Sabato scorso il giudice del Tribunale amministrativo regionale della Campania aveva chiesto alla Regione Campania di depositare, entro e non oltre le 11 di oggi, “atti pertinenti e rilevanti a presupposto dell'ordinanza”.

La Regione Campania si è costituita ed ha presentato, entro il termine fissato, gli atti richiesti, nei quali spiegava che alla base dell'ordinanza vi è lo scenario disegnato per la Campania nel report numero 86 della Cabina di Regia Nazionale, che è “della massima gravità (numero 4)” e l'indice di ospedalizzazioni “in assenza di immediate e drastiche misure” annuncia una saturazione dei posti letto entro 30 giorni a partire dal 7 gennaio. Negli atti si ricordava anche che è bassa la percentuale di alunni vaccinati nella scuola primaria e secondaria di primo grado e che l'unica misura di prevenzione contro il virus resta il vaccino.

Dopo aver deciso con decreto cautelare la sospensiva, il presidente della quinta sezione del Tar Campania, Maria Abbruzzese, ha fissato la Camera di consiglio per l'8 febbraio.

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