Colpo gobbo della Guardia di Finanza di Salerno

Convocato dalle Fiamme gialle ma era ricercato in tutta Italia

L’uomo era ricercato per gravi truffe ai danni di una nota compagnia assicurativa
Girolamo Budetti

Colpo gobbo della Guardia di Finanza di Salerno, che scova un latitante dopo una convocazione in caserma per una normale attività di indagine. L'uomo era ricercato in tutta Italia per gravi truffe ai danni di una nota compagnia assicurativa: è stato accompagnato in carcere, dove sconterà una condanna a più di sei anni di reclusione.

La scoperta

Ha 46 anni il super-ricercato che la Guardia di Finanza ha portato in carcere dopo averlo convocato in caserma per quella che sembrava essere una fase di indagine di routine. L'uomo, definitivamente condannato dal Tribunale di Milano per ripetute truffe ai danni di una nota compagnia assicurativa, era finito in tutt'altra inchiesta delle Fiamme Gialle. Convocato in caserma per essere sentito, aveva mostrato piena disponibilità a collaborare, tant'è che s'era fatto accompagnare dalla moglie. Giudicato in contumacia, l'uomo non era assolutamente al corrente del mandato di cattura nei suoi confronti. Sono stati i Finanzieri di Nocera Inferiore, nel consultare le banche dati, ad accorgersi che i Carabinieri lo cercavano, per notificargli una sentenza definitiva che disponendo il cumulo delle pene detentive, gli aveva revocato il beneficio della sospensione condizionale. Da qui la condanna a scontare effettivamente sei anni e mezzo di reclusione, per aver causato un danno di quasi 250 mila euro alla società di assicurazioni per la quale lavorava.

I fatti

Nella sua qualità di sub-agente, l'ignaro "latitante" aveva infatti concluso circa 500 contratti di copertura rc-auto (che avevano fruttato provvigioni quantificate in oltre 37 mila euro), riportando false informazioni sui contraenti, per determinare premi assicurativi nettamente inferiori agli importi dovuti. Tra i raggiri adoperati, ad esempio, l'attestazione che i clienti non avevano mai avuto incidenti, l'indicazione di una diversa alimentazione dei veicoli assicurati o, ancora, l'intestazione delle polizze a soggetti residenti in province con indici di sinistrosità più bassi. Dopo la pronuncia dei giudici, il condannato, che abitava a Castellamare di Stabia ma risultava ancora residente in un Comune dell'hinterland di Milano e domiciliato in provincia de L'Aquila, si era reso – a sua insaputa – di fatto irreperibile.

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