Ispezioni all’ospedale Ruggi, proseguono le indagini

Alessandro Ferro

Indagini della Procura e ispezioni di funzionari ministeriali e carabinieri. Proseguono le attività per fare chiarezza su alcuni decessi registrati nell’ultimo periodo all’ospedale San Giovanni di Dio e Ruggi d’Aragona. Sono diversi i casi sospetti che hanno portato ad aprire le inchieste dopo le denunce dei familiari. Come quello dell’uomo di 68 anni che, dopo aver aspettato per ore al pronto soccorso, è morto mentre si sottoponeva alla Tac. E poi il neonato venuto alla luce privo di vita e l’altro neonato morto poco dopo essere stato dimesso. Ci sono anche i casi delle due donne, una ventenne, l’altra sessantenne, decedute dopo interventi chirurgici. Le ispezioni hanno riguardato il pronto soccorso e il reparto di ginecologia del Ruggi e non sono state accolte bene dai medici. “È inutile mandare ispezioni ministeriali, devono mandare risorse e medici” dice Francesco Bruno della Cgil che aggiunge “questa sembra una strumentalizzazione politica, al ministero conoscono bene le difficoltà della sanità”. Margaret Cittadino, del Tribunale del Malato, mette in evidenza un altro aspetto. “Se dovessero emergere degli errori i responsabili vanno ricercati nell’organizzazione del lavoro aziendale, soprattutto al pronto soccorso”.

Leggi anche

Adblock Detected

Please support us by disabling your AdBlocker extension from your browsers for our website.