Melanoma dell’occhio: la speranza dal “Pascale”

Ivano Montano

Dodici anni fa, il Professor Paolo Ascierto costruì un ponte virtuale che oggi unisce il Vesuvio al resto del mondo, un appuntamento che si rinnova per confrontarsi su nuove esperienze e strade da percorrere, per offrire nuove speranze alla collettività e proprio al Pascale di Napoli si accende una luce: presentati dati assai incoraggianti da due studi che dimostrano l’efficacia di nuovi immunoterapici nella cura del melanoma dell’occhio, il melanoma più aggressivo, che può essere trattato con risultati più che soddisfacenti con un immunoterapico di nuova generazione, il Tebentafusp, ovvero una molecola bispecifica in grado di traghettare le cellule del sistema immunitario direttamente nel tumore. Lo studio, nato da un’intuizione dell’oncologa Ester Simeone, braccio destro di Paolo Ascierto, ha dimostrato effetti benefici soprattutto per pazienti a un basso carico di malattia, con meno di tre siti metastatici.
Lo studio retrospettivo di natura osservazionale su 32 pazienti, con diagnosi di melanoma metastatico e concomitate patologie autoimmuni trattati da agosto 2016 a luglio 2022, ha mostrato risultati eccezionali: nel 48 per cento la terapia ha portato a un evidente beneficio; soltanto nel 27 per cento a un aumento della tossicità. L’immunoterapia, insomma, continua ad essere vista come l’unica concreta speranza di sopravvivenza. Un motivo in più per continuare a parlarne. E non a caso a Napoli. Primo centro a livello mondiale nella cura del melanoma.

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