L'impresa accusa: lopera non si è potuta realizzare perché "l'area, dove insistono i binari non è di proprietà del Comune, ma di Rfi"

Piazza Cavour, è battaglia tra Comune e ditta concessionaria

Per PCS, il Comune è debitore, di 3,3 milioni di euro, in virtù di un decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale lo scorso 19 gennaio
Francesca Salemme

Non si è fatta aspettare la reazione della Parking Cavour Salerno srl alla decisione dell’amministrazione comunale del capoluogo di risolvere il contratto per la realizzazione di parcheggi e box sotterranei nella piazza del Lungomare prospiciente palazzo Sant’Agostino.

Dopo l’annuncio di ieri mattina del sindaco e dell’assessore all’Urbanistica, in serata l’impresa ha risposto con una richiesta di risarcimento per non aver potuto procedere all’avvio della realizzazione dell’opera in sé, in quanto “l’area, dove insistono i binari non è di proprietà del Comune, ma di Rfi”.

Nella nota, la PCS srl ricorda che, nel corso del rapporto concessionario, ha sempre esposto le proprie osservazioni agli uffici preposti dell’amministrazione comunale evidenziando la mancata consegna delle aree riferibili ai binari di proprietà della società Rfi”; fatto questo dimostrato dal fatto “che gli uffici tecnici comunali preposti, hanno consegnato le aree di cantiere, dividendo in tre fasi l’intervento (l’azienda ha concluso solo la fase uno, quella relativa ai sottoservizi9, mentre si provava a concludere l’iter di acquisizione della piena proprietà delle aree occupate dai binari”.

Visto che la transazione con Rfi, però, ad oggi non è stata ancora effettuata (sempre ieri, però, è arrivata conferma che il Comune acquisterà il binario per realizzare la nuova pista ciclabile al costo di 730mila euro), secondo l’impresa la convenzione è già risolta nei fatti, e il Comune è debitore, almeno per ora, di 3,3 milioni di euro, che dovrà pagare entro i prossimi 15 giorni in virtù di un decreto ingiuntivo emesso dal Tribunale, e notificato all’amministrazione Napoli e alla Corte dei Conti lo scorso 19 gennaio.

Lunedì la Giunta dovrebbe formalizzare l’atto di recesso secondo cui, entro 30 giorni, la ditta dovrà rimuovere il cantiere e procedere al ripristino dei luoghi; mentre PCS “si riserva di quantificare ulteriori danni subiti per il mancato utile e i danni di immagine in relazione alle affermazioni di sindaco e assessore”.

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