Rigoletto, tra rigorosa tradizione e tocchi di modernità

Redazione

La voce di Laura Claycomb ha letteralmente ipnotizzato la platea del Teatro Verdi, ieri sera, nel corso della prima del Rigoletto, l’opera con la quale riprende la stagione lirico-sinfonica e di balletto del massimo cittadino. Nei panni di Gilda, il soprano, ha cantato sdraiata la difficilissima aria del primo atto. Una performance senza sbavature, una prodezza vocale che ha reso ancora più preziosa la messa in scena dell’opera verdiana allestita da Riccardo Canessa. Sul palco, oltre alla cantante americana, il tenore Celso Albelo (già ascoltato a Salerno nella Lucia di Lammermoor) e un veterano come Renato Bruson, magnifico Rigoletto. Tratto dal dramma di Victor Hugo “Le Roi s’amuse”, ovvero “Il re si diverte”, il capolavoro del compositore di Busseto, centrato sulla drammatica e originale figura di un buffone di corte, fu inizialmente oggetto della censura austriaca… Del resto in quanto intenso dramma di passione, tradimento, amore filiale e vendetta, Rigoletto non solo offre una combinazione perfetta di ricchezza melodica e potenza drammatica, ma pone lucidamente in evidenza le tensioni sociali e la subalterna condizione femminile in una realtà nella quale il pubblico ottocentesco poteva facilmente rispecchiarsi… Nell’allestimento del Verdi il pubblico ha mostrato di apprezzare gli allestimenti digitali della scenografia ed i colori dei costumi che hanno contribuito a regalare un tocco di modernità ad una direzione rigorosamente tradizionale affidata al talento del maestro Daniel Oren.

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