Salerno, spari a Pastena: Stellato condannato a sette anni

Francesca De Simone

Non c’è l’aggravante mafiosa per la sparatoria che risale al luglio del 2020, nei pressi di un noto bar di Pastena, in cui fu gambizzato il pusher Mario Mautone, detto ‘Scriscietto’. Su quell’episodio, nella serata di ieri, è arrivata la sentenza dei giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Salerno e per Giuseppe Stellato ed il figlio Domenico sono arrivate pene più lievi rispetto a quanto richiesto dal pm Colamonici: sette anni di reclusione, a fronte di dodici, per il primo, tre anni e due mesi, a fronte di cinque, per il secondo. Entrambi erano accusati di concorso in lesioni aggravate dal metodo mafioso, detenzione e porto abusivo di armi: i giudici, però, al termine del dibattimento hanno escluso tutte le aggravanti, in particolare quella mafiosa. Secondo la ricostruzione della Dda salernitana, a sparare materialmente a Mautone sarebbe stato proprio Giuseppe Stellato che era a bordo di uno scooter guidato dal figlio Domenico. Quella notte, poco prima di essere fermato dai Carabinieri, per aver violato il regime di sorveglianza, fu immortalato da alcune telecamere di videosorveglianza, mentre passeggiava in strada a torso nudo, in ciabatte e con un kalashnikov. Il fucile mitragliatore, però, non è mai stato ritrovato. Sono stati, infine, assolti Aniello e Antonio Castellano, che erano accusati di favoreggiamento perché secondo quanto emerso dalle indagini avrebbero fatto “scomparire” le registrazioni di videosorveglianza della zona dopo la sparatoria.

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