Tassa d’imbarco, scende in campo la politica

Ivano Montano

Non si smuove Palazzo di Città sul balzello, non intendono più muoversi via mare tanti pendolari perché per loro la tassa d’imbarco equivale ad una spesa aggiuntiva di 40 euro mensili che non sono pochi per chi deve spaccare il centesimo, si muove invece la politica, per provare a rivedere o rimodulare la tassa, tenendo conto delle necessità di bilancio ma anche delle esigenze dell’utenza. Alle viste c’è il ricorso al Tar annunciato dagli operatori marittimi, intanto prima il Presidente della Commissione regionale trasporti, Luca Cascone, poi il deputato Pd Piero De Luca scendono in campo per una risoluzione del problema. Cascone, in sostanza, propone di spalmare la tassa a seconda degli scali, mentre Piero De Luca spera che il Comune di Salerno e Ministero dell’Economia riescano a trovare la via più giusta e percorribile, rimodulando la tassa d’imbarco – innanzitutto eliminandola per residenti e lavoratori – applicandola in funzione delle tratte, ovvero rendendola progressiva rispetto all’importo ed alla percorrenza. “Sicuramente era necessario applicarla ed era giusto partire – sono le parole di Piero De Luca – ma ora è opportuno renderla più sostenibile, per consentire di sviluppare sempre più i traffici marittimi senza andare a penalizzare chi viaggia per lavoro.

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