Cgil, Cisl e Uil denunciano trattative sindacali ferme

Trattative ferme all’era pre-Covid: sindacati “bacchettano” l’Asl di Salerno

Sigle di categoria chiedono di essere convocati dai vertici dell'Azienda
Girolamo Budetti

Cgil, Cisl e Uil denunciano trattative sindacali all'Asl ferme da prima della pandemia: le sigle di categoria chiedono di essere convocati dai vertici dell'Azienda.

Un'immediata ripresa delle trattative, ferme dall'esplosione della pandemia da Covid, è quanto chiedono all'Asl di Salerno in modo unitario Cgil, Cisl e Uil. «Riteniamo urgente l'avvio del confronto negoziale su una serie di materie ritenute prioritarie», dicono i segretari provinciali della funzione pubblica: Antonio Capezzuto (Cgil), Pietro Antonacchio (Cisl) e Donato Salvato (Uil).

«Tra le priorità da affrontare» ci sono «l'avvio della progressione economica orizzontale (l'ultima è stata fatta nel 2017); la definizione delle strutture cui applicare i benefici delle indennità cumulabili; la ratifica della regolamentazione sull'orario di lavoro (adesso, in ogni struttura, si procede con interpretazioni unilaterali e difformi a quanto previsto dalle norme contrattuali tra cui l'azzeramento delle ore in eccedenza e la mancata erogazione indennità di turno)». Ma i sindacati chiedono anche l'immediata «conclusione di tutti i concorsi attivati, anche quelli riservati agli interni, soprattutto per assistenti e collaboratori amministrativi, nonché dirigenti dell'aree sanitaria, tecnica, professionale ed amministrativa».

Cgil, Cisl Uil aggiungono che nel «confronto negoziale le parti definiranno un elenco di ulteriori materie da affrontare per la loro necessaria soluzione».

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