Care nazionali, maledette nazionali

Michele Masturzo

Nazionali, gioie, come la qualificazione dell’Italia per gli Europei, e dolori. I granata Dia e Ochoa, come Gavi, Haaland, Vinicius Jr. e Camavinga, sono le vittime più illustri dell’ultima pausa per gli impegni delle varie selezioni nazionali, per molti inopportuna o addirittura maledetta, ma inesorabile. In Spagna lo chiamano “virus Fifa”: si riferiscono al calendario pieno di impegni compressi, che obbligano i giocatori (soprattutto quelli più rappresentativi) a dei veri tour de force. Gli infortuni sono dietro l’angolo e poco importa se il massimo organismo calcistico tramite il Fifa Club Protection Program ha predisposto risarcimenti ai club fino ad un massimale di 7,5 milioni di euro per un anno di stop (come nel caso di Gavi, che dovrà saltare l’intera stagione e pure gli Europei dopo la rottura di crociato e menisco nella partita contro la Georgia, che non metteva nulla in palio tra l’altro, visto che la Spagna era già ampiamente qualificata). Il Barcellona è infuriato con la Federazione che a sua volta si difende chiamando in causa la Fifa. Col Brasile si sono fatti male prima Neymar, l’investimento simbolo del calcio arabo, e poi Vinicius jr, ma il Real Madrid in un colpo solo ha perso pure Camavinga. Nel suo piccolo, anche la Salernitana è sicuramente contenta di vedere i suoi giocatori maturare esperienza internazionale (e aumentare di valore in termini di mercato) ma Ochoa dopo lo scontro con Lozano dovrà fermarsi per almeno tre settimane e Dia per la seconda volta è finito ko durante gli allenamenti del suo Senegal ed ora è in dubbio per il match con la Lazio. Care nazionali. Maledette nazionali.

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