Imbarazzo in Lega per la questione multiproprietà, nonostante la dead-line del 25 giugno la Figc ritiene "sospesi" i diritti della società granata

Salernitana, braccio di ferro col “Palazzo”

La mancata convocazione per l'assemblea di Serie A ha mandato su tutte le furie i proprietari del club
Michele Masturzo

Si preannuncia un week end molto caldo nel "Palazzo" del calcio italiano, che potrebbe fare da preludio a giorni davvero infuocati. La Salernitana, tramite il co-patron Marco Mezzaroma, consigliato dai legali del club, ha interrogato la Lega Serie A in seguito alla mancata ricezione della convocazione per la prossima Assemblea dei club partecipanti alla massima serie ed è rimasta in attesa di risposte ufficiali, con eventuale documentazione a corredo. La Lega Serie A ha fatto capire che non gradisce la presenza di due squadre, Lazio e Salernitana, rappresentate da una stessa proprietà al tavolo della discussione ed in particolare in occasione del voto su argomenti importanti, che riguardano il prossimo triennio. La Figc, pur avendo concesso alla Salernitana una proroga fino al 25 giugno per regolarizzare l'assetto societario, passo imprescindibile per ottenere l'iscrizione al prossimo campionato di Serie A, si è schierata al fianco della Lega, sostenendo in un parere privato espresso ai legali di via Rosellini che i diritti della Salernitana in tal senso sarebbero sospesi. La società granata non ci sta: è vero che c'è una posizione da regolarizzare, ma è anche vero che la stessa Federcalcio ha indicato una dead-line, che non è stata ancora superata. Inoltre, ricordano dal club di Lotito e Mezzaroma, nella delibera del consiglio federale del 17 maggio scorso non è stato fatto alcun accenno alla sospensione dei diritti della Salernitana in qualsiasi ambito. Si tratterebbe, insomma, sempre secondo il club dell'ippocampo, di un'interpretazione non solo troppo restrittiva, ma addirittura penalizzante nei confronti dell'attuale proprietà e pure di chi guiderà la società dal 26 giugno in poi. Tra voci, smentite, bufale e pesci volanti, tra più o meno credibili ipotesi di svolte societarie, voci relative al blind trust che potrebbe rappresentare la soluzione più concreta visto il poco tempo disponibile, la sensazione è che il guanto di sfida sia stato ormai lanciato e che la contesa sia destinata ad entrare nel vivo nei giorni che precedono il termine ultimo indicato dalla Federazione a suon di carte bollate, con annesso ricorso alla giustizia sportiva e, chissà, forse non solo quella.

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