Colantuono prova a caricare la truppa alla vigilia della sfida con gli scaligeri

Salernitana, non mancano gli stimoli per provarci col Verona

Rivalità tra le tifoserie e vecchie questioni in sospeso, coi gialloblu non è una partita come le altre
Michele Masturzo

Onorare fino in fondo il campionato, salutare i tifosi provando a regalargli una delle poche gioie della stagione contro una squadra “rivale”, evitare di inserire il proprio nome in una serie di record negativi (minor numero di punti conquistati in un campionato a 20 squadre e nelle gare casalinghe, tra gli altri), provare a mettere in mostra alcuni giocatori in ottica mercato. Nonostante abbia poco da chiedere, in termini di classifica, alla Salernitana non mancano le motivazioni per ben figurare nell’ultimo impegno casalingo della stagione 2023/24. L’Arechi si prepara a salutare la Serie A con una coreografia, dipinta dai bambini, per tenere vivo il fuoco della passione tra i più piccoli, e la Salernitana potrebbe regalare un dispiacere al Verona, in una partita che per rivalità tra le tifoserie e questioni passate ancora in sospeso non può essere considerata uguale alle altre. Colantuono ha cercato di farlo comprenderei ai (pochi) calciatori disponibili per la gara di lunedì. Rispetto al match di Torino, il solo Bradaric potrebbe tornare a disposizione ma non è detto che possa giocare dal primo minuto. In dubbio Manolas. Resteranno fuori i vari Maggiore, Boateng, Gyomber, Martegani, Candreva e via discorrendo.

La Salernitana dovrebbe giocare col solito 3-4-2-1 che in fase di non possesso diventa 5-4-1. Davanti a Costil conferma in vista per Pierozzi, Fazio e Pirola. Sulle corsie laterali di nuovo Zanoli e Sambia, a meno che Bradaric non dia garanzie di tenuta al trainer granata. In mezzo al campo Coulibaly e Basic, Vignato galleggerà tra la mediana e la trequarti, Tchaouna più vicino ad Ikwuemesi. In panchina ci saranno, oltre a Costil, i vari Pasalidis, Pellegrino, Legowski, Simy, Weissman, Sfait. Vedremo Colantuono se coinvolgerà qualche altro elemento della Primavera, dopo aver portato Salvati, Ferrari e Di Vico in panchina in casa della Juventus, Fusco e Guccione nella gara precedente con l’Atalanta.

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