Il numero uno della Lega di Serie A spegne le polemiche. Rinviata la decisione sugli orari spezzatino del campionato

Assemblea a Milano, scontro tra Lotito e Dal Pino

Il presidente della Lazio cerca di mandare a monte la riunione per il mancato invito della Salernitana
Michele Masturzo

Toni caldi nell'Assemblea di Lega che poi, sui temi principali, decide di non decidere. A Milano a scaldare gli animi è stato lo scontro tra Claudio Lotito e il presidente Paolo Dal Pino. Al centro del contendere il caso Salernitana, con il club campano, ancora formalmente legato a Lotito, che non è stato invitato al primo appuntamento della stagione 2021/22. Un mancato invito che la Lega Serie A aveva basato sulla richiesta fatta alla Figc nei giorni scorsi: la replica della Federcalcio aveva confermato come la Salernitana, stando allo statuto federale, non potesse prendere parte all'assemblea di Lega non essendo stato risolto il conflitto d'interessi con la Lazio.

Tra l'altro, Lotito formalmente squalificato, dopo il caso tamponi che ha coinvolto il club biancoceleste, poteva partecipare all'assemblea, discutere e votare su alcuni temi, ma non su tutti. Il numero uno della Lazio è comunque intervenuto in apertura dei lavori, dichiarando la sua volontà di mandare a monte la riunione per il mancato invito della Salernitana.

Parole che hanno acceso gli animi e a cui è seguita la pronta replica del presidente di Lega Dal Pino, che ha risposto a Lotito sottolineando come il patron biancoceleste, considerando sia la sua squalifica sia il fatto che fosse lì rappresentando formalmente solo la Lazio, non potesse agire in quel modo né condizionare l'assemblea.

A questo punto sono iniziati i lavori. Sulla questione del passaggio dagli attuali 8 ai 10 slot per gli orari della nuova Serie A versione spezzatino, nonostante ci fossero già 13 voti favorevoli la Lega Serie A ha revocato la votazione e rinviato la questione alla prossima settimana. Più importante, in questo momento, è trovare il modo di riportare la gente allo stadio, come ha spiegato il dirigente della Fiorentina, Barone.

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