Il paradosso dell’emergenza: se non sei grave è un calvario

Antonio Esposito

Ieri sera, alle ore 21 arriva in Pronto Soccorso una 14enne salernitana che ha accusato un malore. Portata al Ruggi dalla famiglia dopo le verifiche imposte dal protocollo anti Covid le viene detto che per essere visitata dovrà attendere non meno di sette ore. Già sette ore perchè alle 21 venivano visitate le persone arrivate all’Ospedale alle 15. E’ il paradosso dell’emergenza: se non sei grave è un calvario. Tutto dipende dal codice del Triage. E la colpa non è di medici e infermieri svogliati, anzi: il sistema delle urgenze è spietato, quindi spinge in fondo alla lista il ragazzo arrivato con qualche scorticatura per la caduta in motorino, l’anziana caduta per le scale ed anche la 14enne salernitana che si è sentita male. C’è chi si rassegna ed aspetta e chi no. Ed ecco che comincia un altro calvario in pellegrinaggio tra gli ospedali della provincia ed alle prese con i reparti di pediatria perchè i casi dei minorenni anche dai 14 anni in su, finiscono, il più delle volte, per errore nelle competenze della pediatria che non tutti gli ospedali hanno. E’ il caso di Mercato San Severino, seconda tappa di questa famiglia che cercava risposte immediate al malore della figlia. Arrivata al nosocomio della Valle dell’Irno viene dirottata a Cava de’ Tirreni dove c’è Pediatria ma il Pronto Soccorso è off limits. Stessa cosa a Nocera con difficoltà di accesso al Pronto Soccorso. A quel punto la famiglia resta a Mercato San Severino dove la ragazzina viene visitata e sottoposta ad esami. Stesso calvario anche per la famiglia di un 16enne con asma bronchiale. Anche qui ci chiediamo perchè a 16 anni deve essere curato in pediatria? Sullo sfondo restano i problemi di super affollamento del Pronto Soccorso del Ruggi e delle tante, troppe ore di attesa per essere visitati. Un problema cronico che è finito anche sul tavolo del Prefetto perchè siamo di fronte ad una vera e propria emergenza causata da tagli e chiusure che interessano quasi tutti gli ospedali della provincia e che determinano a cascata un sovraccarico del Pronto soccorso del “Ruggi” non più tollerabile, non più accettabile per i cittadini ma anche per gli operatori

Leggi anche

Adblock Detected

Please support us by disabling your AdBlocker extension from your browsers for our website.