Il CSPI ricorda che gli studenti che al devono affrontare hanno frequentato l'intero triennio in pandemia

Maturità, il secondo scritto è troppo prematuro

boocciato anche l'esame di terza media: l'invito al ministro Bianchi è di azzerare ogni novità
Francesca Salemme

I maturandi 2022 possono sperare ancora che l'esame di Stato – dopo le due edizioni "light" legate alla fase più pesante della pandemia – non si svolga così come immaginato dal ministro Patrizio Bianchi, ovvero con due scritti.

La loro speranza è alimentata dal fatto che il Consiglio superiore della pubblica istruzione abbia messo nero su bianco, nel verbale di una tumultuosa riunione plenaria: “Per l'esame di Stato del secondo ciclo si deve consentire di accertare i livelli di acquisizione delle discipline di indirizzo, nelle diverse situazioni scolastiche, senza fare ricorso necessariamente alla seconda prova scritta (latino al classico, matematica allo scientifico, come spiegato negli allegati dell'ordinanza ministeriale)”.

Ovvero, servono altri strumenti, non si può sottoporre a un secondo scritto “studenti che sono stati in una situazione di pandemia per tutto il triennio, terza, quarta e quinta, gli anni che formano il quaranta per cento del voto della Maturità”. Un secondo aspetto criticato dal Consiglio è stato il cambio di opinione maturato dal ministro Bianchi tra metà novembre e fine gennaio: da un'idea, resa pubblica, di un solo orale con tesina, è passato a presentare il doppio scritto. “L'effetto sorpresa ha innescato una reazione immediata degli studenti, la Maturità ha bisogno di comunicazioni in continuità, non conflittuali tra loro”.

Il parere negativo è arrivato anche sull'esame di terza media, per il quale il Consiglio superiore ha chiesto di azzerare ogni novità: niente prove scritte di italiano e logico-matematiche, niente colloquio volto ad accertare le conoscenze dell'inglese, della seconda lingua e dell'educazione civica. “Dopo tre anni di scuola media coperti completamente dalla pandemia bisogna tornare alla modalità d'esame del 2020-2021”. Prevedeva, l'anno scorso, l'invio di una tesina fatta a casa via mail e discussa con il candidato in remoto.

Il parere del Cspi non è vincolante, ma ha sicuramente un peso politico e arriva immediatamente dopo le contestazioni di piazza degli studenti e dei maturandi.

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