Gara di solidarietà e senso civico per ricomprare il comunicatore digitale

Messaggi, telefonate e offerte per “la voce” di Mario

Ma il papà chiede di aspettare l'esito del bando per la riassegnazione... un mese, secondo l'Asl
Francesca Salemme

Non è caduto nel vuoto l’appello lanciato ieri dal nostro telegiornale perché il piccolo Mario, il bimbo di 9 anni non parlante per una forma di sindrome autistica, riabbia al più presto il suo comunicatore digitale. Dopo la messa in onda del servizio, alle 14, in tanti hanno condiviso l’appello del papà, mortificati dall’episodio ai danni del piccolo, e si sono fatti avanti con proposte ed offerte di aiuto. Singoli, utenti di Fb e associazioni, si sono candidati a ricomprare il device che consente al bambino di parlare… anche un club di tifosi della Salernitana, non nuovo a iniziative del genere. Messaggi e telefonate sono arrivate in redazione e direttamente al padre del bambino, che oggi – come peraltro annunciato nell’intervista – è tornato all’Asl (ieri l’ufficio competente era chiuso) dove gli hanno dato almeno una tempistica certa: un mese. Entro quella data dovrebbe chiudersi l’iter per la riassegnazione e quindi, nel caso in cui la domanda non venisse accolta, potrebbero farsi avanti i tanti che per solidarietà e senso civico, hanno dato la loro disponibilità perché Mario ritrovi la sua voce.

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