Emergono ulteriori dettagli sull’omicidio di Maria Grazia Martino e sul ferimento della sorella Adele

Omicidio San Leonardo, giallo sul complice

In attesa dell’autopsia della 91enne e dell’interrogatorio di garanzia di Buono, spuntano altre indiscrezioni su quanto accaduto sabato scorso in via San Leonardo
Francesca De Simone

Potrebbe non aver agito da solo Giuseppe Buono, ex badante della famiglia Martino, e che sabato scorso dopo un furto degenerato in rapina impropria ha finito per uccidere la 91enne Maria Grazia e ferito gravemente la sorella Adele. Nelle prossime ore sono previsti l'autopsia sul cadavere dell'anziana donna e l'interrogatorio di garanzia dell'indagato, il 41enne residente a Baronissi, per la convalida del suo fermo. Dopo la confessione al pm e alla Squadra Mobile, resa qualche giorno fa, rimangono ancora dei punti oscuri da chiarire. Buono ha agito in poco tempo, mezz'ora circa, ma ancora non è chiaro se lo abbia fatto con l'aiuto di un complice che potrebbe essersi limitato anche a fare solo da palo. Avendo lavorato in casa della famiglia Martino, l'ex badante conosceva bene le abitudini delle due sorelle e sapeva anche che a quell'ora i due cani sarebbero stati legati e che la porticina di ingresso sarebbe stata socchiusa. L'uomo, però, aveva portato con se' anche una spranga di ferro che poi è diventata l'arma del delitto e questo gesto fa sollevare qualche dubbio circa le sue intenzioni. Ad ogni modo si attendono anche i risultati dell'autopsia sul corpo di Maria Grazia Martino per chiarire ulteriori altri aspetti.

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