Prostituzione in casa, c’è il regolamento della Municipale

Anna Sarno

La notizia è che nel centro storico della città di Salerno ci sono diversi appartamenti dove abitualmente e quotidianamente viene svolta l’attività di prostituzione. Le ha scoperte il quotidiano Il Mattino scorrendo gli annunci pubblicati sul web. Ma case di prostituzione, in cui avvengono gli incontri con i clienti, sarebbero un po’ ovunque in città: da via Porto a via Pio XI, passando per via Ostaglio e Mercatello. E forse non è nemmeno così alta l’attenzione dei proprietari degli appartamenti contro eventuali giri di sfruttamento della prostituzione. E’ bene chiarire che i proprietari commettono reato se tollerano l’esercizio della prostituzione all’interno dei loro appartamenti. Dunque, per essere condannati per sfruttamento della prostituzione, non occorre una particolare condotta partecipativa ma può scattare se si agevola l’attività di meretricio. È il caso del locatore che suddivide l’abitazione in mini-appartamenti che possano favorire gli incontri con i clienti, oppure del padrone di casa che rimuove il citofono o il campanello per impedire che il viavai di persone possa arrecare disturbo ai vicini. In assenza di sfruttamento della prostituzione interviene il nuovo regolamento della Polizia urbana, che entrerà in vigore dopo l’approvazione in consiglio comunale, chiarisce che è prevista una sanzione di 200 euro se l’attività viene svolta «All’interno degli edifici condominiali quando, a seguito delle consentite verifiche della Polizia Municipale, venga accertato che essa provochi disturbo alla tranquillità degli altri residenti o offenda la civile convivenza per le modalità con cui essa si svolge».

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