Derby, come arrivano Salernitana e Napoli alla partita

La peggior difesa della Serie A contro il miglior attacco, una squadra in crisi di identità e di risultati contro la capolista che ha dimostrato di saper reagire anche alle difficoltà (come accaduto dopo la sconfitta in casa dell’Inter). Il derby di sabato tra Salernitana e Napoli metterà una contro l’altra le due campane, che stanno vivendo un momento diametralmente opposto.
Il team partenopeo viaggia con le vele spiegate, ha già in tasca il titolo di campione d’inverno indipendentemente dal risultato del match dell’Arechi, ha segnato 44 reti, un gioco brioso e finalizzatori devastanti come Osimhen (autore di 4 gol di testa, nessuno come lui in A).
La squadra cara al presidente Iervolino ha ancora 9 punti di vantaggio rispetto alla zona retrocessione ma è chiaramente in fase d’involuzione. Dopo il blitz all’Olimpico (la vittoria in casa della Lazio è datata 30 ottobre), i granata hanno collezionato un pareggio e due sconfitte nelle ultime due gare prima della sosta per i Mondiali ed hanno proposto lo stesso rendimento nelle prime uscite del 2023. In queste sei partite, la Salernitana ha subito 18 gol e ne ha segnati soltanto 7.
Numeri che testimoniano un rendimento deludente, frutto pure di alcune scelte non propriamente azzeccate di mister Nicola (come quella di schierare la difesa altissima sia contro il Milan che a Bergamo). Il tecnico piemontese con tutte le attenuanti del caso (infortuni, mancato arrivo di rinforzi) ha dimostrato pure incapacità di adeguare il proprio gioco alle caratteristiche degli avversari.
Come accade in questi casi, piove sul bagnato. A Bergamo si è fatto male Fazio, per lui si parla di noie ad un polpaccio che potrebbero tenerlo fuori per un po’. L’emergenza difensiva, dunque, si aggrava e trovare assetto ed interpreti adeguati per contrastare l’onda d’urto della capolista non sarà affatto semplice.